Consulenza su diversità, autenticità e attacchi di panico a Ciampino
Tutti gli articoli presenti in questa sezione sono stati scritti dal dott. Stati Felice e in alcun modo reperiti o copiati, anche in parte, da altre fonti. Gli stessi, inoltre, sono stati pubblicati sulla rivista CMAGAZINE.
Il "diverso" nostro vicino di casa
La nostra mente è strutturata per elaborare gli stimoli che riceve dall’ambiente in modo organizzato e ordinato. Noi tendiamo a percepire tutto quello che ci circonda dandogli un senso.
Spesso valutiamo le persone esclusivamente per le somiglianze che hanno con noi e ne rifuggiamo le differenze. Questo si chiama "pensiero prevenuto" e ostacola profondamente l'emergere di una cultura dell'integrazione creando una cultura rigida, non accogliente, che non lascia spazio alla possibilità di integrare chi è "diverso".
E così lo straniero, il portatore di handicap, la donna, l'omosessuale o l'anziano diventano spesso oggetto di pregiudizi e di distanza interpersonale.
Anatroccoli o Cigni?
La favola del brutto anatroccolo è considerata per eccellenza la fiaba sulla diversità. È una fiaba molto conosciuta, tanto che l’espressione “brutto anatroccolo” è entrata nel linguaggio comune per indicare un individuo che si crede inadeguato o goffo, peggiore rispetto al gruppo di appartenenza.
Viene considerata una metafora delle difficoltà che spesso i bambini affrontano durante la loro crescita. Viene loro spesso narrata, poiché si ritiene utile da un punto di vista psicologico, al fine di potenziare l’autostima e far loro accettare eventuali differenze che li dividono dagli altri; o addirittura, essere fieri di tali differenze, che potrebbero in realtà rivelarsi un dono.
Il Sole e la Luna: due mondi che si incontrano
Sin dall’antichità il Sole e la Luna sono sempre stati rappresentati come due parti di un tutto o, come nelle favole dei bambini, sposati. Da sempre il Sole rappresenta il mondo maschile e la Luna quello femminile. Ognuno ha le sue caratteristiche e le sue diversità.
La nostra tendenza è quella di sessualizzare tutto. Quando siamo di fronte ad una nuova nascita chiediamo innanzitutto:
<<è maschio o femmina?>>.
Autenticità e attacchi di panico
L'autenticità consiste nell'essere costantemente se stessi riuscendo a far riunire in noi tre aspetti su cui si basa la percezione della nostra identità:
- Io sono ciò che voglio essere.
- Io sono ciò che voglio apparire.
- Io sono ciò che sono.
In letteratura sono stati molti gli esempi che hanno affrontato il tema dell’identità personale nel concetto di autenticità. Come “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde” di Stevenson, “Il sosia” di Dostoevskij, l’Amleto di Shakespeare (“Essere o non essere”?) e più in generale la completa opera di Pirandello.
Da Bruco a Farfalla
Nel conoscere l’Altro, il funzionamento del nostro cervello ci fa percepire il nuovo in modo che sia il più possibile uguale a noi, mostrandoci eventuali differenze come un pericolo. La paura della diversità è la paura di noi stessi, se non siamo in pace con quello che di noi non accettiamo, ci troveremo sempre nella condizione di escludere, rifiutare, criticare il diverso. Perdendo così anche la possibilità di crescere ed arricchirci emotivamente attraverso il confronto.
Ogni cammino umano è rivolto alla consapevolezza. Per poter ambire alla felicità, il “diverso” deve riconoscere se stesso, accettare la propria natura, ricercare persone disposte ad amarlo per quello che è, superando le difficoltà dell’ “inverno”.
Avere un progetto e costruirsi… grazie alla psicoterapia
Il termine progetto è strettamente connesso con la possibilità di decidere e di scegliere per la nostra vita. Kierkegaard ponendo al centro del pensiero universale il singolo individuo, premette che una scelta è sempre preceduta da un’altra scelta. La successione di scelte porta alla decisione, cioè alla realizzazione del progetto.
Ogni persona quando inizia una terapia porta un disagio, un problema da risolvere, un conflitto da elaborare. A livello emotivo però porta anche una richiesta più importante: essere aiutato a riconoscere il proprio progetto di vita e successivamente essere aiutato a realizzarlo.
Invidia, Godimento e Gratitudine
La gratitudine è strettamente connessa a due emozioni negative antiche e potenti: l’invidia e la gelosia. Nel primo caso ciò che si desidera (possibile partner, lavoro, successo, beni materiali,…) si basa su un atteggiamento distruttivo e mortifero, perché se quello che vogliamo non si può avere, si ha il desiderio di distruggerlo. La gelosia invece si basa su un atteggiamento legato all’amore verso ciò che desideriamo, distruggendo tutto ciò che ne impedisce il possesso.